La città femminista

design, architettura e ambiente

30 settembre 2023 | ore 10:30
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Come cambia l'esperienza e l'uso degli spazi urbani a seconda del proprio genere? Come le donne variano i loro percorsi quotidiani e gli orari delle proprie attività in base alla percezione di insicurezza? Come lo spazio domestico influenza la possibilità di autonomia?

A queste e molte altre domande mira a rispondere La città femminista, iniziativa che rientra nel Programma Partecipato del festival Internazionale a Ferrara 2023, con l'obiettivo di fornire una lettura di genere degli spazi urbani e integrare la dimensione di genere nella riflessione sulla città, attraverso un seminario e un workshop con l'associazione Sex & The City (Azzurra Muzzonigro, Florencia Andreola) e il direttore di Wunderkammer, Leonardo Delmonte. L'iniziativa è occasione per riflettere, a partire da sé, sul modello urbanistico e architettonico della città, per decostruire gli stereotipi, rileggere gli spazi e immaginare una città per tuttə. Gli incontri sono co-curati dal Centro Donna Giustizia APS, Consorzio Wunderkammer, Basso Profilo APS con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, bando DGR n.183/2022 (Progetto “La città delle possibilità: per luoghi sostenibili ed inclusivi”).

Molte indagini non solo hanno dimostrato un uso differenziato dello spazio pubblico da parte di uomini e donne, ma confermano inoltre che queste ultime variano i loro percorsi quotidiani, i luoghi che attraversano e l’orario di molte delle loro attività, per paura e per percezione di insicurezza. Tali percezioni, nel bene e nel male, sono legate alle esperienze quotidiane e alle interazioni sociali che avvengono nello spazio pubblico e nella comunicazione mediatica relativa ai casi di cronaca. Al contempo lo spazio domestico, nella sua traduzione progettuale, non è soltanto uno spazio di intimità e rifugio affettivo, ma rappresenta anche una sfera guidata dalle condizioni economiche, che compromette radicalmente la possibilità di autonomia individuale e collettiva.

La ricerca condotta da Sex & the City fa emergere con forza l’urgenza di uno sguardo femminista che sappia leggere criticamente, a partire da esperienze situate nel corpo e nell’esperienza personale, le relazioni di potere sottese alla città come spazio della costruzione sociale, che quindi non si offre come uno spazio neutro bensì carico di valori sociali e culturali scritti nella pietra. Una pianificazione urbana attenta a questi fattori e sensibile al carattere dinamico e complesso della città, non può progettare contesti irrigiditi da concezioni tecniche ideali, ma deve necessariamente essere aperta alla collaborazione, alla negoziazione e partecipazione dei diversi attori che abitano spazi pubblici e privati. Ridisegnare le città in una prospettiva di genere significa «concepire lo spazio urbano in modo flessibile, con la capacità di rispondere ai bisogni, ai desideri e alle rappresentazioni socio-spaziali della diversità dei soggetti, incorporando i diversi modi di vivere e di rendere effettivo il diritto alla città» (Tello, 2009: 288).

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Sex & the City è un’associazione di promozione sociale (APS), che osserva le città da un punto di vista di genere, e lo fa attraverso progetti specifici, teorici e pratici, incontri pubblici e progetti di ricerca. In questo modo, cerca di costruire un quadro capace di integrare la dimensione di genere nella riflessione sulla città, così da fornire alle amministrazioni pubbliche uno strumento utile a formulare politiche che possano organizzare gli spazi puntando al benessere di tuttə, cittadine e cittadini. Ha pubblicato con LetteraVentidue nel 2021 una ricerca sviluppata per Milano Urban Center sulla città di Milano, Milan Gender Atlas / Milano Atlante di genere, nella quale ha svolto un'attività di mappatura e di ricognizione sulla condizione della città in merito alla vita quotidiana di donne e minoranze di genere. In particolare nell’Atlante di genere la vita quotidiana viene indagata attraverso alcune lenti specifiche volte a leggere: gli usi specifici della città legati al genere -supporto al lavoro di cura, welfare, servizi e loro accessibilità-, la sfera simbolica della rappresentazione pubblica, la violenza e la percezione di insicurezza nello spazio pubblico, il sex work e i servizi di medicina di genere sul territorio.

Florencia Andreola è ricercatrice indipendente e PhD in Storia dell'Architettura (Università di Bologna). Si interessa di sociologia, politica e delle varie discipline che ibridano la ricerca sull'architettura e la città. È co-curatrice del progetto di ricerca Sex & the City che indaga la città da un punto di vista di genere. È autrice con Azzurra Muzzonigro di Milan Gender Atlas / Milano Atlante di genere (LetteraVentidue, 2021). Ha curato Disagiotopia. Malessere, precarietà ed esclusione nell'era del tardo capitalismo (DEditore, 2020) e co-curato Milano. L'architettura dal 1945 a oggi (Hoepli, 2018), Backstage. L'architettura come lavoro concreto (Franco Angeli, 2016) e Guida all'architettura di Milano 1945-2015 (Hoepli, 2015).
florencia@sexandthecity.space

Azzurra Muzzonigro, PhD in Urban Studies all’Università degli Studi Roma Tre, architetta, curatrice e ricercatrice urbana indipendente. Insegna Urban Design in varie università fra cui Politecnico di Milano e Domus Academy. Ha conseguito un MSc in Building and Urban Design in Development alla Bartlett UCL. È co-curatrice del progetto di ricerca Sex & the City che indaga la città da una prospettiva di genere. Nel giugno 2015 fonda Waiting Posthuman Studio, una piattaforma di ricerca multidisciplinare a cavallo fra arte, architettura, urbanistica e filosofia. È autrice con Florencia Andreola di Milan Gender Atlas / Milano Atlante di genere (LetteraVentidue, 2021), e di Costruire Futuri. Migrazioni, città, immaginazioni (Bompiani, 2018) con Leonardo Caffo.
azzurra@sexandthecity.space

https://sexandthecity.space/

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Per informazioni sull'iniziativa: info@bassoprofilo.org

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